Padova 3

Nodo idraulico di Padova   http://www.baccbrenta.it/il_consorzio/la_storia/fiumi/il_nodo%28i%29.html


Secondo la leggenda, Padova fu fondata da Antenore, scampato alla distruzione di Troia, intorno al 1182 a.c., sulle rive del Meduacus (Brenta).

Nell’epoca romana, Padova era bagnata dal fiume Brenta e lambita dal Bacchiglione.
La collocazione tra fiumi favoriva la difesa militare, i trasporti per via d’acqua; ed anche l’utilizzazione delle acque stesse per vari scopi.
Anche oggi Padova è caratterizzata da uno dei più importanti e complessi nodi idraulici (schema A).
Le acque dei fiumi Brenta e Bacchiglione (schema B) formano un vero e proprio nodo in quanto le acque del Brenta immesse a Limena nel Canale Brentella alimentano il Bacchiglione a Voltabrusegana (schema C); analogamente, le acque del Bacchiglione – Scaricatore derivate a Voltabarozzo, alimentano, tramite i Canali S. Gregorio e Piovego il Brenta a Strà (shema D).
La configurazione attuale del nodo idraulico deriva da una serie di interventi che si sono susseguiti nei secoli.
Nel 1198 iniziò lo scavo del Canale Battaglia nel quale l’acqua fu immessa nel 1201.
Nel 1209 iniziò lo scavo del Piovego, un canale di 8 km che congiunge Padova con il Brenta nei pressi di Strà.
Nel 1314 fu completato lo scavo del canale Brentella da Limena a Voltabrusegana.
Nel 1857 fu aperto il taglio di San Massimo fra il Piovego ed il Roncajette.
Nel 1863 entrò in funzione il Canale Scaricatore, lungo 4 km, dal Bassanello a Voltabarozzo.
Tra il 1863 ed il 1874 furono costruiti al Bassanello tre sostegni: all’origine del Canale di Battaglia, all’origine del Canale Scaricatore ed uno regolatore del Bacchiglione; chiudendo quest’ultimo (sostegno del ponte dei “cavai”) si sarebbero dovute escludere le piene dalla città.
L’aver sottostimato la piena del Bacchiglione rese non sempre possibile l’esclusione delle piene dalla città; sono memorabili le piene del 1882 e del 1905.
Nel 1922 fu eseguita una riprogettazione delle opere; oltre alle piene fu estromessa dalla città anche la navigazione, rendendo navigabile il Canale Scaricatore da Bassanello a Voltabarozzo e realizzando una nuova bretella navigabile da Voltabarozzo al Piovego (il canale S.Gregorio), oltre ad un sostegno verso il Roncaiette.
I lavori per la suddetta sistemazione cominciarono nel 1930 e furono completati dopo l’ultima guerra.
Il Canale Scaricatore, di sezione ampliata, raccoglie le acque di piena del Bacchiglione al Bassanello, le convoglia a sud di Padova fino al sostegno di Voltabarozzo, dove si provvede alla ripartizione delle portate tra il Roncaiette (Bacchiglione) ed il Canale S.Gregorio (tramite il Piovego le portate sono poi immesse nel Brenta);
Negli anni seguenti, nel Piovego, a monte dell’immissione del S.Gregorio, si ricavò un sostegno (controsostegno di S.Gregorio) in grado di intercludere durante le piene il rigurgito verso i canali del centro (schema E). 
Se nel periodo autunnale le portate dei fiumi Brenta e Bacchiglione destano preoccupazione per la sicurezza idraulica del territorio, in estate si registrano prolungati periodi di siccità.
Il ridotto regime idrico preoccupa sia per le derivazioni del Consorzio di Bonifica Bacchiglione sia per le condizioni igienico-sanitarie dei corsi d’acqua interni della città di Padova.
Fortunatamente, dal 1993, nel fiume Bacchiglione possono immesse acque provenienti dall’Adige, mediante il canale Lessinio – Euganeo – Berico (L.E.B.).
Il canale L.E.B. preleva acque dell’Adige a Belfiore (VR) e, dopo aver alimentato i corsi d’acqua che attraversa lungo il percorso di 44 km, raggiunge il fiume Bacchiglione a Montegaldella (VI), ai confini con la provincia di Padova.